I funerali di una vergine

L’opera proviene dalla collezione Carlo Sacchi di Milano, esposto nel 1895 alla Biennale di Venezia; per composizione e soggetto costituisce una premessa al grande trittico della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (I funerali di una vergine, 1912-1913) ed è a sua volta da ricollegarsi direttamente con il dipinto molto simile, datato 1892-1895, della Pinacoteca Ambrosiana, così come ad un analogo bozzetto presentato a Roma nel 1883. L’incedere lento delle figure delle dolenti che trasportano il corpo della compagna richiama le teorie di vergini bizantine, mentre ogni riferimento realistico del paesaggio è eliminato, ad aumentare il senso di spazio infinito e atemporale. Il colore e soprattutto gli effetti di luce dorata e rossastra evidenziano il ritmo lento che scandisce l’avanzare della processione.